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Impatti ambientali e pratiche sostenibili nella produzione dell’olio ligure

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La produzione dell’olio ligure, rinomato per la sua qualità e gusto delicato, come dimostra Frantoio Fresia si inserisce all’interno di un contesto agricolo sensibile alle questioni ambientali. Le tecniche di coltivazione e trasformazione dell’olivo, se non gestite correttamente, possono avere impatti negativi sull’ambiente. Tuttavia, la crescente attenzione verso la sostenibilità sta portando molte aziende del settore ad adottare pratiche più rispettose dell’ecosistema.

Impatti ambientali nella produzione dell’olio ligure

La coltivazione intensiva dell’olivo, spesso su terreni collinari tipici della Liguria, può portare a problemi di erosione del suolo. L’uso eccessivo di pesticidi e fertilizzanti chimici è un’altra questione critica, poiché questi prodotti possono contaminare le acque e impoverire la biodiversità. Inoltre, l’irrigazione eccessiva incide sul consumo di risorse idriche, particolarmente rilevanti in una regione che soffre di siccità periodiche.

Anche il processo di estrazione dell’olio d’oliva ha il suo peso ambientale, soprattutto in termini di consumo energetico. Gli scarti di lavorazione, come le acque reflue di frantoio, possono rappresentare un rischio per l’ambiente se non correttamente trattati, poiché contengono composti organici che possono inquinare i corpi idrici.

Pratiche sostenibili nella produzione di olio ligure

Di fronte a questi impatti ambientali, sempre più produttori di olio ligure stanno adottando pratiche sostenibili per ridurre l’impronta ecologica. Una delle soluzioni più diffuse è l’adozione dell’agricoltura biologica, che prevede l’uso di metodi naturali per la fertilizzazione e la protezione delle piante, riducendo al minimo l’impiego di prodotti chimici.

Un’altra pratica sostenibile è la gestione dell’irrigazione attraverso tecnologie di precisione, che permettono di ridurre il consumo d’acqua e prevenire lo spreco. Inoltre, alcune aziende hanno introdotto tecniche di agricoltura rigenerativa, che aiutano a migliorare la qualità del suolo e a contrastare l’erosione, un problema particolarmente sentito nelle aree collinari liguri.

I frantoi stanno anch’essi abbracciando pratiche più sostenibili. Alcuni hanno investito in macchinari più efficienti dal punto di vista energetico, mentre altri stanno sperimentando il riutilizzo degli scarti di lavorazione, come le sanse, per produrre biogas o compost.

Come smaltire olio Evo Esausto

L’olio extravergine d’oliva (EVO), se non utilizzato, se usato o scaduto, deve essere smaltito correttamente per evitare danni ambientali. Non deve essere gettato negli scarichi domestici (lavandini o WC) poiché può inquinare le acque e danneggiare gli impianti di trattamento delle acque reflue. Un solo litro di olio può contaminare migliaia di litri d’acqua.

Per smaltirlo correttamente:

  1. Raccolta differenziata: In molte città esistono appositi contenitori per la raccolta di oli esausti, spesso posizionati presso isole ecologiche o centri di raccolta rifiuti.
  2. Riciclo: L’olio esausto viene raccolto e inviato ad impianti di riciclaggio, dove può essere trasformato in biodiesel o altri prodotti utili come saponi o lubrificanti industriali.

Verifica con il tuo comune o azienda di smaltimento locale le modalità esatte per la tua area.

Certificazioni e supporto alle pratiche sostenibili

Per garantire che la produzione di olio ligure segua criteri di sostenibilità, molte aziende si stanno impegnando a ottenere certificazioni specifiche, come quella biologica o la certificazione ISO 14001, che attesta una gestione ambientale efficace. Queste certificazioni non solo aiutano a monitorare e ridurre gli impatti ambientali, ma offrono anche un valore aggiunto in termini di trasparenza e fiducia per i consumatori.

Anche il supporto a livello istituzionale gioca un ruolo cruciale. Programmi di finanziamento europei e regionali stanno incentivando l’adozione di pratiche sostenibili nell’agricoltura e nella trasformazione alimentare, rendendo più accessibili gli investimenti in tecnologie innovative e sostenibili.

La produzione dell’olio ligure rappresenta un settore importante per l’economia e la cultura della regione, ma la sua sostenibilità è una sfida cruciale. Fortunatamente, grazie all’impegno di produttori e istituzioni, si stanno compiendo passi significativi verso la riduzione degli impatti ambientali. Le pratiche sostenibili, come l’agricoltura biologica, la gestione efficiente dell’acqua e l’uso di tecnologie innovative nei frantoi, stanno migliorando la qualità dell’ambiente e garantendo un futuro più verde per la produzione di olio ligure.

Per scoprire di più sui valori dell’olio extravergine d’oliva vai sul sito del COI, sugli eventi e la sostenibilità dei progetti del Consiglio Oleicolo Internazionale visita il sito.

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